Brano 9
Dirò cosa ho visto: l'appartamento di Ted Villata esala fragranze di piedi, ascelle e fumo vecchio. Vive in due camere e cesso, in una confusione incredibile: fumetti, dischetti di registrazione, giornali, libri e riviste in cumuli sfatti, bicchieri vuoti, calzini, bottiglie, camicie. Una vera semina fra poltrone, sedie, pavimento, mensole. Ci sono centinaia di cicche sul pavimento ed altrettante nei posacenere di diritto e di fatto.
Un odioso raggio di sole va a conficcarsi nella palpebra destra di Ted, che pur risvegliato dalla provocazione si ostina a non aprire gli occhi. Gli pare che qualche indumento stia ancora galleggiando nella stanza. Per un istante lo afferra il dovere di saltare giù dal letto: “Il solito ritardo, fan’ culo!”
Deve andare in cucina e prepararsi la solita disgustosa ciofeca, lavarsi quella solita faccia ordinaria, al solito radersi e vestirsi! E al solito… confondere la prima asola della camicia con la seconda, per infilarci il primo bottone, e nella terza il secondo, e così via, fino all’ultimo: "E' storta!" Bestemmiare, sbottonarla e riabbottonarla, infine uscire, chiudere la porta sbadigliando, catapultarsi con rabbia per le scale, sperando di sfracellarsi al suolo, per urlare indicibili parolacce contro quel porco lì e quel porco là.
"Buon giorno. Io sono Cromo, il sistema invisibile di governo dell'unità abitativa LXII. Sono le nove di sabato 23 Luglio 2000 e Oltre.”
Niente lavoro, per fortuna è festa!
“Messaggio registrato, ricevuto venerdì 22 Luglio 2000 e Oltre. Ascoltare con attenzione, prego: Buon giorno Signor Teodoro Villata, vogliamo ricordarle che oggi entra in vigore la nuova legge di sicurezza sull’identificazione. Per confermare la locazione dell’unità abitativa da lei occupata proceda, per cortesia, alla lettura ottica dalla sua nuova Carta d’Identificazione Globale. Al segnale d’accettazione poggi poi il pollice destro sul rilevatore e gli occhi sulle ottiche di connessione, pronunciando distintamente nome e cognome.”
Passano alcuni secondi, lunghi come il primo tempo dell’eternità. Il Villata si accende una sigaretta, restando disteso sul letto con la testa affondata nel cuscino. Occhi chiusi. Il nuovo rilevatore, installato dai tecnici del ministero della sicurezza, non ottiene risposta.
“Procedura fallita. Lei ha forse commesso qualche errore. Può ripetere l’operazione, ma se non è ancora munito di Carta d’Identificazione Globale, lei non ha provveduto al deposito delle impronte iridica, vocale e digitale. Le suggeriamo di regolarizzare la sua posizione entro il 20 Agosto 2000 e Oltre, termine ultimo di legge, presentandosi al presidio urbano più vicino per il rilevamento.”
Le ricordiamo, infine, che la vecchia carta d’identità elettronica, contenente l’impressione tributaria, sanitaria e bancaria, dopo tale data, non sarà più utilizzabile per operazioni bancarie, transazione commerciali, rilascio di documenti, prestazioni sanitarie, ricoveri ospedalieri. A partire da oggi non possiamo fare più nulla per il suo benessere, in quanto la proprietà dello stabile ha ottemperato agli obblighi di legge in tempo utile e non accetta pagamenti irregolari. Lei non potrà quindi saldare affitto e spese con denaro contante e carte bancarie, ma solo con nuovi mondial crediti elettronici, trasferibili con Carta d'Identificazione Globale.
Tutti gli impianti sono ormai inattivi: elettricità, gas, acqua, telefono, aria condizionata, schermature anti gas, anti batteriche, anti magnetiche. Temperatura esterna quaranta gradi, interna quarantadue. La chiave elettronica per accedere all’alloggio, sarà disattivata entro quarantotto ore, per darle il tempo di raggiungere il presidio di vigilanza più vicino. Grazie e buona giornata."
Non si è presentato alla Polizia Informatica per il deposito delle impronte, se non lo farà entro due giorni si ritroverà a dormire in strada o da qualche amico regolare. Dal 20 Agosto gli Indici Neri potranno cercarlo, come inizieranno a cercare gli altri, ma senza troppa pubblicità. Li scoveranno per accompagnarli in qualche laboratorio per i rilievi. Nel migliore dei casi.
Posso leggere i titoli dei giornali, impilati uno sull’altro, pagina su pagina, come se la mia consapevolezza fosse dotata di raggi X. Sono molto comprensivi, pongono l’accento sul fatto che i dissidenti sono dei poveretti, dei disadattati da curare. In realtà traspare nei messaggi una velata accusa di tradimento e sovversione. La gente ha accettato di buon grado le nuove misure di sicurezza. Tutti vogliono sentirsi protetti, e sono corsi in massa a depositare i calchi richiesti. L’Invisibile sa a che ora escono di casa, quando usano la macchina, percorsi, posteggi, telefonate, locali frequentati, acquisti, malattie, codice genetico, condizioni di salute, insomma, dove si trovano, cosa fanno, che gusti hanno, cosa pensano e dicono, in qualsiasi momento.
Ted guarda istintivamente il soffitto, per cercare il multivisore che non ha mai avuto. Era un sogno, un bel sogno. Qui tutto sembra un miraggio, eppure non lo è.
Si siede. Sbadiglia. La mente gli gira, come le palle. Pensa: “Chi sono, dove vado e se muoio, ci sarà una pizzeria nell’aldilà?”.
“Ti posso assicurare che nell’aldilà c’è tutto quello che vuoi e anche di più”, vorrei dirgli, ma lui non può sentirmi. Devo trovare il modo di comunicare con lui, perché soffre molto… a quaranta anni suonati, il gran quesito dell’esistere, gli fa pulsare il cervello, come un ritmo ossessivo, ripetuto all’infinito: la realtà-non-dovrebbe-esistere-tum, tum, tum, tam, tam, tum, la realtà, tà, tà, tà, no, no, no, non dovrebbe, dovrebbe, dovrebbe, esi-si-si-si-ste-re-re-re-re!
La realtà non dovrebbe esistere, perché io non so più chi sono; se non so chi sono come faccio ad esistere? Più ci penso e più perdo il senso di me. Dove scappo adesso? L’impareggiabile Eliana non si schioda dal suo cinema interiore. Si accende la terza sigaretta ed è sveglio da un quarto d’ora: Basta! Via le cicche: aria alla stanza e un’altra gelatinosa dormita, calda, umida, sudaticcia. Stop ai deliri.
Dirò cosa ho visto: l'appartamento di Ted Villata esala fragranze di piedi, ascelle e fumo vecchio. Vive in due camere e cesso, in una confusione incredibile: fumetti, dischetti di registrazione, giornali, libri e riviste in cumuli sfatti, bicchieri vuoti, calzini, bottiglie, camicie. Una vera semina fra poltrone, sedie, pavimento, mensole. Ci sono centinaia di cicche sul pavimento ed altrettante nei posacenere di diritto e di fatto.
Un odioso raggio di sole va a conficcarsi nella palpebra destra di Ted, che pur risvegliato dalla provocazione si ostina a non aprire gli occhi. Gli pare che qualche indumento stia ancora galleggiando nella stanza. Per un istante lo afferra il dovere di saltare giù dal letto: “Il solito ritardo, fan’ culo!”
Deve andare in cucina e prepararsi la solita disgustosa ciofeca, lavarsi quella solita faccia ordinaria, al solito radersi e vestirsi! E al solito… confondere la prima asola della camicia con la seconda, per infilarci il primo bottone, e nella terza il secondo, e così via, fino all’ultimo: "E' storta!" Bestemmiare, sbottonarla e riabbottonarla, infine uscire, chiudere la porta sbadigliando, catapultarsi con rabbia per le scale, sperando di sfracellarsi al suolo, per urlare indicibili parolacce contro quel porco lì e quel porco là.
"Buon giorno. Io sono Cromo, il sistema invisibile di governo dell'unità abitativa LXII. Sono le nove di sabato 23 Luglio 2000 e Oltre.”
Niente lavoro, per fortuna è festa!
“Messaggio registrato, ricevuto venerdì 22 Luglio 2000 e Oltre. Ascoltare con attenzione, prego: Buon giorno Signor Teodoro Villata, vogliamo ricordarle che oggi entra in vigore la nuova legge di sicurezza sull’identificazione. Per confermare la locazione dell’unità abitativa da lei occupata proceda, per cortesia, alla lettura ottica dalla sua nuova Carta d’Identificazione Globale. Al segnale d’accettazione poggi poi il pollice destro sul rilevatore e gli occhi sulle ottiche di connessione, pronunciando distintamente nome e cognome.”
Passano alcuni secondi, lunghi come il primo tempo dell’eternità. Il Villata si accende una sigaretta, restando disteso sul letto con la testa affondata nel cuscino. Occhi chiusi. Il nuovo rilevatore, installato dai tecnici del ministero della sicurezza, non ottiene risposta.
“Procedura fallita. Lei ha forse commesso qualche errore. Può ripetere l’operazione, ma se non è ancora munito di Carta d’Identificazione Globale, lei non ha provveduto al deposito delle impronte iridica, vocale e digitale. Le suggeriamo di regolarizzare la sua posizione entro il 20 Agosto 2000 e Oltre, termine ultimo di legge, presentandosi al presidio urbano più vicino per il rilevamento.”
Le ricordiamo, infine, che la vecchia carta d’identità elettronica, contenente l’impressione tributaria, sanitaria e bancaria, dopo tale data, non sarà più utilizzabile per operazioni bancarie, transazione commerciali, rilascio di documenti, prestazioni sanitarie, ricoveri ospedalieri. A partire da oggi non possiamo fare più nulla per il suo benessere, in quanto la proprietà dello stabile ha ottemperato agli obblighi di legge in tempo utile e non accetta pagamenti irregolari. Lei non potrà quindi saldare affitto e spese con denaro contante e carte bancarie, ma solo con nuovi mondial crediti elettronici, trasferibili con Carta d'Identificazione Globale.
Tutti gli impianti sono ormai inattivi: elettricità, gas, acqua, telefono, aria condizionata, schermature anti gas, anti batteriche, anti magnetiche. Temperatura esterna quaranta gradi, interna quarantadue. La chiave elettronica per accedere all’alloggio, sarà disattivata entro quarantotto ore, per darle il tempo di raggiungere il presidio di vigilanza più vicino. Grazie e buona giornata."
Non si è presentato alla Polizia Informatica per il deposito delle impronte, se non lo farà entro due giorni si ritroverà a dormire in strada o da qualche amico regolare. Dal 20 Agosto gli Indici Neri potranno cercarlo, come inizieranno a cercare gli altri, ma senza troppa pubblicità. Li scoveranno per accompagnarli in qualche laboratorio per i rilievi. Nel migliore dei casi.
Posso leggere i titoli dei giornali, impilati uno sull’altro, pagina su pagina, come se la mia consapevolezza fosse dotata di raggi X. Sono molto comprensivi, pongono l’accento sul fatto che i dissidenti sono dei poveretti, dei disadattati da curare. In realtà traspare nei messaggi una velata accusa di tradimento e sovversione. La gente ha accettato di buon grado le nuove misure di sicurezza. Tutti vogliono sentirsi protetti, e sono corsi in massa a depositare i calchi richiesti. L’Invisibile sa a che ora escono di casa, quando usano la macchina, percorsi, posteggi, telefonate, locali frequentati, acquisti, malattie, codice genetico, condizioni di salute, insomma, dove si trovano, cosa fanno, che gusti hanno, cosa pensano e dicono, in qualsiasi momento.
Ted guarda istintivamente il soffitto, per cercare il multivisore che non ha mai avuto. Era un sogno, un bel sogno. Qui tutto sembra un miraggio, eppure non lo è.
Si siede. Sbadiglia. La mente gli gira, come le palle. Pensa: “Chi sono, dove vado e se muoio, ci sarà una pizzeria nell’aldilà?”.
“Ti posso assicurare che nell’aldilà c’è tutto quello che vuoi e anche di più”, vorrei dirgli, ma lui non può sentirmi. Devo trovare il modo di comunicare con lui, perché soffre molto… a quaranta anni suonati, il gran quesito dell’esistere, gli fa pulsare il cervello, come un ritmo ossessivo, ripetuto all’infinito: la realtà-non-dovrebbe-esistere-tum, tum, tum, tam, tam, tum, la realtà, tà, tà, tà, no, no, no, non dovrebbe, dovrebbe, dovrebbe, esi-si-si-si-ste-re-re-re-re!
La realtà non dovrebbe esistere, perché io non so più chi sono; se non so chi sono come faccio ad esistere? Più ci penso e più perdo il senso di me. Dove scappo adesso? L’impareggiabile Eliana non si schioda dal suo cinema interiore. Si accende la terza sigaretta ed è sveglio da un quarto d’ora: Basta! Via le cicche: aria alla stanza e un’altra gelatinosa dormita, calda, umida, sudaticcia. Stop ai deliri.