Brano 58
La flotta dei Solari bruciava: al largo dell’oscura nebulosa Testa di Cavallo, le lingue di fuoco si arrampicavano sugli scafi, protendendosi verso il buio del firmamento. Il fumo saliva dai ponti interni. La possente flotta ardeva, senza che una sola astronave nemica l’avesse attaccata. Erano stati i kamikaze in incognito della Lyra. Non quelli d’Ipsilon Lyrae o di Delta, ma di Vega. Veghiani dunque, alleati e traditori. Saliti sulle astronavi come amici, si erano fatti saltare in aria. Con sorprendente tempismo le astronavi dei sauri avevano perforato l’iperspazio, lasciando in pochi secondi Sigma Orionis. In prima linea veleggiava la Vanguard, capitanata da Semeyaza in persona.
Asthar Sheran aveva gli occhi pieni di lacrime per l’infedeltà. Era un Pleiadiano e i sentimenti gli ridonavano forza e chiarezza: perché avevano rinnegato i patti? Il sistema solare gli parve una straordinaria promessa di Dio, seppur poca cosa in confronto all’Universo. Era una scommessa persa se qualcuno non recuperava la quarta piramide.
Non si era mai accorto di quanto amasse gli uomini, di quanto fossero radicati nel suo cuore quei fratelli guerrieri, persi negli spazi siderali da milioni d’anni.
Erano deboli, incoscienti delle loro origini, controllati dall’elettronica psico mentale dei Sauri, impediti a lasciare i corpi fisici dopo la morte, costretti a reincarnarsi: una forza immensa che bisognava solo risvegliare. Pensò all’antico esercito di popolo, un popolo fedele al proprio Re Eterno, che era stato catturato e imprigionato per aver accettato di scendere a combattere nelle ronde fisiche. Era giunto il momento dello scontro finale.
Nei due emisferi terrestri della seconda ronda si accese uno spettacolo insensato e terribile. Per la prima volta l'uomo moderno poteva fissare lo sguardo sulla stella della giustizia, di giorno e di notte. La seconda guerra fra Orione e le Pleiadi per la salvezza di un'umanità ignara, era iniziata.
Oseh devaro lishma begol devaro…. Salmo, 103: “Tu sei muratore della sua parola e costruisci per ascoltarne la voce. I giusti, eroi della forza, fanno e costruiscono la parola di Dio, la lingua santa con cui creò il mondo. Tutto fu prima della creazione, tutto fu adesso, quando il giusto ascolta la parola di Dio e la fabbrica.
Lettore, grazie ai tuoi antichi meriti, sei il muratore, capace di capire e di edificare il verbo per ascoltarlo. Na’aseh Wenishma: facciamo e comprendiamo. Fabbrichiamo le parole. Costruiamo l’Opera ad Arte.
Io, Domenico Bernardini, notaio in Rimini, modestamente lascio questo resoconto ai posteri, perché il Tempo è vicino o forse già fra voi. Siate vigili, perché non sapete in quale ronda siete: quel giorno verrà come un ladro! Dopo l’uccisione di tutti i grandi impostori, gli abitanti delle città sentiranno cambiare il vento, carico della più sacra fragranza. Quando il Signore, la Suprema Personalità di Dio, apparirà nei cuori nella sua forma trascendentale di bontà, in tutte le ronde degli universi inizierà la benedetta trasformazione.
“E le nazioni saranno radunate davanti a Lui, ma egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore dissocia le pecore dai capri..." (Evangelo di San Matteo).
N.d.a. - Qui finisce la vicenda; se vi ha coinvolto sono contento, se la ritenete una farneticante scempiaggine, perdonatemi. Ricordate solo che questa avventura era scritta su vecchi fogli sgualciti che scoprii nel 1971 in un baule, a Rimini, durante le vacanze estive. Prendete tutto con beneficio d’inventario, oppure… salvatevi. Grazie per essere giunti sino alla fine.
La flotta dei Solari bruciava: al largo dell’oscura nebulosa Testa di Cavallo, le lingue di fuoco si arrampicavano sugli scafi, protendendosi verso il buio del firmamento. Il fumo saliva dai ponti interni. La possente flotta ardeva, senza che una sola astronave nemica l’avesse attaccata. Erano stati i kamikaze in incognito della Lyra. Non quelli d’Ipsilon Lyrae o di Delta, ma di Vega. Veghiani dunque, alleati e traditori. Saliti sulle astronavi come amici, si erano fatti saltare in aria. Con sorprendente tempismo le astronavi dei sauri avevano perforato l’iperspazio, lasciando in pochi secondi Sigma Orionis. In prima linea veleggiava la Vanguard, capitanata da Semeyaza in persona.
Asthar Sheran aveva gli occhi pieni di lacrime per l’infedeltà. Era un Pleiadiano e i sentimenti gli ridonavano forza e chiarezza: perché avevano rinnegato i patti? Il sistema solare gli parve una straordinaria promessa di Dio, seppur poca cosa in confronto all’Universo. Era una scommessa persa se qualcuno non recuperava la quarta piramide.
Non si era mai accorto di quanto amasse gli uomini, di quanto fossero radicati nel suo cuore quei fratelli guerrieri, persi negli spazi siderali da milioni d’anni.
Erano deboli, incoscienti delle loro origini, controllati dall’elettronica psico mentale dei Sauri, impediti a lasciare i corpi fisici dopo la morte, costretti a reincarnarsi: una forza immensa che bisognava solo risvegliare. Pensò all’antico esercito di popolo, un popolo fedele al proprio Re Eterno, che era stato catturato e imprigionato per aver accettato di scendere a combattere nelle ronde fisiche. Era giunto il momento dello scontro finale.
Nei due emisferi terrestri della seconda ronda si accese uno spettacolo insensato e terribile. Per la prima volta l'uomo moderno poteva fissare lo sguardo sulla stella della giustizia, di giorno e di notte. La seconda guerra fra Orione e le Pleiadi per la salvezza di un'umanità ignara, era iniziata.
Oseh devaro lishma begol devaro…. Salmo, 103: “Tu sei muratore della sua parola e costruisci per ascoltarne la voce. I giusti, eroi della forza, fanno e costruiscono la parola di Dio, la lingua santa con cui creò il mondo. Tutto fu prima della creazione, tutto fu adesso, quando il giusto ascolta la parola di Dio e la fabbrica.
Lettore, grazie ai tuoi antichi meriti, sei il muratore, capace di capire e di edificare il verbo per ascoltarlo. Na’aseh Wenishma: facciamo e comprendiamo. Fabbrichiamo le parole. Costruiamo l’Opera ad Arte.
Io, Domenico Bernardini, notaio in Rimini, modestamente lascio questo resoconto ai posteri, perché il Tempo è vicino o forse già fra voi. Siate vigili, perché non sapete in quale ronda siete: quel giorno verrà come un ladro! Dopo l’uccisione di tutti i grandi impostori, gli abitanti delle città sentiranno cambiare il vento, carico della più sacra fragranza. Quando il Signore, la Suprema Personalità di Dio, apparirà nei cuori nella sua forma trascendentale di bontà, in tutte le ronde degli universi inizierà la benedetta trasformazione.
“E le nazioni saranno radunate davanti a Lui, ma egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore dissocia le pecore dai capri..." (Evangelo di San Matteo).
N.d.a. - Qui finisce la vicenda; se vi ha coinvolto sono contento, se la ritenete una farneticante scempiaggine, perdonatemi. Ricordate solo che questa avventura era scritta su vecchi fogli sgualciti che scoprii nel 1971 in un baule, a Rimini, durante le vacanze estive. Prendete tutto con beneficio d’inventario, oppure… salvatevi. Grazie per essere giunti sino alla fine.