Brano 55
All’interno di una navicella da ricognizione dei grigi, del diametro di 14 metri, altri osservavano la Terra. Nella colonna centrale di materiale trasparente, posta tra il pavimento e il soffitto, scorreva una sublimazione plastica di plasma aureo, sollecitato da saette d’energia fotonica. Sul pavimento affiorava un apparato emisferico, grande quanto un pallone. Era la parte emergente del freddo reattore ad antimateria, che garantiva una propulsione silenziosissima.
L'astronave dei grigi vibrò e oscillò, diventando esternamente arancione e luminosa nella parte inferiore. Iniziò a sibilare come un apparato ad alto voltaggio elettrico per divenire invisibile. Alla consolle di comando due omini serissimi dalla pelle giallastra s’agitavano su poltroncine grandi come seggiole da bambini, sfiorando con le mani un tavolo di comando lucido come vetro, senza alcun dispositivo visibile. In pochi secondi la nave percorse 650 mila chilometri e si trovò in prossimità di Phobos, pronta a scendere verso la base dei Sauri.
Su Titano il comandante Ashtar Sheran, si alzò regale davanti al gran consiglio. Non amava occupare la poltrona di capo supremo della Via Lattea, ma attendeva ordini ufficiali dal Supremo. Michael, Generale Unico della Confederazione delle Galassie, palpitando come una fonte di luce dai mille colori che variavano d’intensità, sintetizzò telepaticamente l’ordine di mobilitazione generale: “I confederati di Vega hanno attaccato a tradimento la flotta dei Pleiadiani, e i dragoni di Semeyaza non accettano la resa incondizionata, affermano che la terra appartiene ai loro figli, i Sauri.
I ribelli ritengono che il Consiglio della Confederazione rifiutando la loro richiesta di grazia, abbia commesso un’ingiustizia. Secondo loro il Grande Spirito è troppo lontano e affaccendato per intervenire; dicono che nella sua Infinita Totalità, non parteggi per nessuno.
Sciocchi, mai sfidare l’onnipotenza di Colui che è! Ora passeremo all’azione. I traditori si sono giudicati.”
La luce della stella improbabile aveva offuscato quella del Sole, e bruciava agghiacciante, in entrambi gli emisferi, di giorno e di notte.
Prese a vibrare con una forza titanica. Un raggio di plasma verde La 7, soffiò come un impetuoso vento solare, coprendo l’intero pianeta. La modificazione ultima del campo magnetico e vibrazionale, restituì la Terra alla quarta dimensione e iniziò ad agire sui codici genetici dell’umanità. Tutti i punti vortex, furono sigillati, le piramidi attivate, le porte sbarrate per sempre, la polarità che arrivava sulla terra collegata al suo opposto collassò come una batteria ormai inutile. Il mondo divenne per i Sauri una prigione senza vie d’uscita.
Nessuna forma d’approvvigionamento energetico funzionava. I sistemi informatici cedettero al collasso, i motori si fermarono, le luci si spensero.
Tutti i continenti piombarono nell’oscurità. Soltanto le fonti naturali potevano essere impiegate per sopravvivere e combattere: fuoco, vento, vapore, idranti, polvere da sparo, spade, lance. La presuntuosa terza guerra mondiale, fra le tribù avversarie dei dragoni, si fermò. I Sauri mutarono il loro aspetto tornando ad assumere le sembianze originali: si mostrarono agli umani in forme mostruose!
Dopo il primo sbigottimento, i comandanti degli eserciti, i capi delle nazioni, i leader delle multinazionali e i loro lacchè si trovarono a fronteggiare linciaggi, ammutinamenti, uccisioni. Molti furono catturati dai loro ex subordinati. Non erano più invisibili, non erano più concetti astratti: sfruttatori, multinazionali, consigli d’amministrazione, avevano nomi e corpi.
Era una situazione strategicamente incontrollabile. Poco meno di ventitre milioni d’occupanti si accorsero della loro condizione di dispersi, su un territorio sterminato come quello della Terra. Si trovarono allo scoperto, circondati da miliardi d’esseri umani. Gli ibridi in cui prevaleva la natura solare non, mutarono, e dovettero decidere da che parte stare. Milioni d’impiantati caddero in uno stato confusionale: furono ricoverati in speciali unità dei Solari e curati.
La resistenza umana uscì allo scoperto per coordinare le operazioni terrestri. I capi, dotati di cristallo mentale, sapevano di dover condurre azioni di guerriglia convenzionale, per uccidere o catturare uno per uno i Sauri. La guerra era ormai una guerra di popolo. Si organizzarono nutriti corpi d’assalto e i centri del potere, sebbene svuotati provvisoriamente delle loro funzioni, caddero uno dopo l’altro nelle mani della resistenza: centrali atomiche, energetiche, informatiche, televisioni, radio, giornali, caserme, banche, fabbriche, centri direzionali… restavano solo le basi sotterranee fortificate, che avevano generatori indipendenti e sistemi difensivi d’emergenza, capaci di fronteggiare l’accerchiamento.
I Sauri passarono in pochi minuti dalla condizione d’occupanti a quella d’assediati. I dodici Re Dragoni, capeggiati dall’Anticristo, capostipiti delle famiglie che avevano dominato nell’ombra la storia umana erano pronti a difendersi.
All’interno di una navicella da ricognizione dei grigi, del diametro di 14 metri, altri osservavano la Terra. Nella colonna centrale di materiale trasparente, posta tra il pavimento e il soffitto, scorreva una sublimazione plastica di plasma aureo, sollecitato da saette d’energia fotonica. Sul pavimento affiorava un apparato emisferico, grande quanto un pallone. Era la parte emergente del freddo reattore ad antimateria, che garantiva una propulsione silenziosissima.
L'astronave dei grigi vibrò e oscillò, diventando esternamente arancione e luminosa nella parte inferiore. Iniziò a sibilare come un apparato ad alto voltaggio elettrico per divenire invisibile. Alla consolle di comando due omini serissimi dalla pelle giallastra s’agitavano su poltroncine grandi come seggiole da bambini, sfiorando con le mani un tavolo di comando lucido come vetro, senza alcun dispositivo visibile. In pochi secondi la nave percorse 650 mila chilometri e si trovò in prossimità di Phobos, pronta a scendere verso la base dei Sauri.
Su Titano il comandante Ashtar Sheran, si alzò regale davanti al gran consiglio. Non amava occupare la poltrona di capo supremo della Via Lattea, ma attendeva ordini ufficiali dal Supremo. Michael, Generale Unico della Confederazione delle Galassie, palpitando come una fonte di luce dai mille colori che variavano d’intensità, sintetizzò telepaticamente l’ordine di mobilitazione generale: “I confederati di Vega hanno attaccato a tradimento la flotta dei Pleiadiani, e i dragoni di Semeyaza non accettano la resa incondizionata, affermano che la terra appartiene ai loro figli, i Sauri.
I ribelli ritengono che il Consiglio della Confederazione rifiutando la loro richiesta di grazia, abbia commesso un’ingiustizia. Secondo loro il Grande Spirito è troppo lontano e affaccendato per intervenire; dicono che nella sua Infinita Totalità, non parteggi per nessuno.
Sciocchi, mai sfidare l’onnipotenza di Colui che è! Ora passeremo all’azione. I traditori si sono giudicati.”
La luce della stella improbabile aveva offuscato quella del Sole, e bruciava agghiacciante, in entrambi gli emisferi, di giorno e di notte.
Prese a vibrare con una forza titanica. Un raggio di plasma verde La 7, soffiò come un impetuoso vento solare, coprendo l’intero pianeta. La modificazione ultima del campo magnetico e vibrazionale, restituì la Terra alla quarta dimensione e iniziò ad agire sui codici genetici dell’umanità. Tutti i punti vortex, furono sigillati, le piramidi attivate, le porte sbarrate per sempre, la polarità che arrivava sulla terra collegata al suo opposto collassò come una batteria ormai inutile. Il mondo divenne per i Sauri una prigione senza vie d’uscita.
Nessuna forma d’approvvigionamento energetico funzionava. I sistemi informatici cedettero al collasso, i motori si fermarono, le luci si spensero.
Tutti i continenti piombarono nell’oscurità. Soltanto le fonti naturali potevano essere impiegate per sopravvivere e combattere: fuoco, vento, vapore, idranti, polvere da sparo, spade, lance. La presuntuosa terza guerra mondiale, fra le tribù avversarie dei dragoni, si fermò. I Sauri mutarono il loro aspetto tornando ad assumere le sembianze originali: si mostrarono agli umani in forme mostruose!
Dopo il primo sbigottimento, i comandanti degli eserciti, i capi delle nazioni, i leader delle multinazionali e i loro lacchè si trovarono a fronteggiare linciaggi, ammutinamenti, uccisioni. Molti furono catturati dai loro ex subordinati. Non erano più invisibili, non erano più concetti astratti: sfruttatori, multinazionali, consigli d’amministrazione, avevano nomi e corpi.
Era una situazione strategicamente incontrollabile. Poco meno di ventitre milioni d’occupanti si accorsero della loro condizione di dispersi, su un territorio sterminato come quello della Terra. Si trovarono allo scoperto, circondati da miliardi d’esseri umani. Gli ibridi in cui prevaleva la natura solare non, mutarono, e dovettero decidere da che parte stare. Milioni d’impiantati caddero in uno stato confusionale: furono ricoverati in speciali unità dei Solari e curati.
La resistenza umana uscì allo scoperto per coordinare le operazioni terrestri. I capi, dotati di cristallo mentale, sapevano di dover condurre azioni di guerriglia convenzionale, per uccidere o catturare uno per uno i Sauri. La guerra era ormai una guerra di popolo. Si organizzarono nutriti corpi d’assalto e i centri del potere, sebbene svuotati provvisoriamente delle loro funzioni, caddero uno dopo l’altro nelle mani della resistenza: centrali atomiche, energetiche, informatiche, televisioni, radio, giornali, caserme, banche, fabbriche, centri direzionali… restavano solo le basi sotterranee fortificate, che avevano generatori indipendenti e sistemi difensivi d’emergenza, capaci di fronteggiare l’accerchiamento.
I Sauri passarono in pochi minuti dalla condizione d’occupanti a quella d’assediati. I dodici Re Dragoni, capeggiati dall’Anticristo, capostipiti delle famiglie che avevano dominato nell’ombra la storia umana erano pronti a difendersi.