Brano 29
“Ma bit crediti clonati non ne hai? Qualche codice di accesso a conti di ricconi? Armi laser in qualche cantina?… mo questo è interessante! Portachiavi con piramidina...”
“Tu sai cos’è?”
“Lo intuisco… hai provato a metterla tranquilla su un tavolino? Vediamo un po’ come reagisce…”
Dopo qualche secondo l’oggetto iniziò a ronzare, come un'aspirina che si scioglie in un bicchiere d'acqua, poi le facce si illuminarono debolmente, e la stanza fu pervasa da un intenso profumo di gelsomini.
Ted si avvicino al corpo che irradiava una luce verde e in un attimo si sentì esentato delle angosce che lo assillavano. Era bellissimo.
“Ehi, amico, mi sento libero, naturale come l’aria, potrei sciogliermi nel vento e andare in cielo fra i beati, sono fluido come l’acqua, potrei fare una gita in fondo al Pacifico, fra i pesci tropicali… io amo la vita, la vita è meravigliosa!... eh no, no, no… il fuoco, no! Un fiume di fuoco, brucia! ”
Ted d’istinto si riparò gli occhi cadendo a terra.
I quattro schermi si spensero di colpo.
“Questa roba l’ha fatta una mente diabolica”, disse il Boss.
Per qualche secondo il Villata rimase tramortito. La botta violenta gli aveva procurato un grosso bozzo sulla fronte.
“Chissà a cosa serve?”
“Pensavo fosse un portachiavi, non lo so… l’ho trovata…”, belò Ted.
“Ma bravo, e non sai di chi è?”
“Forse.”
“Chiarissimo. Ne parliamo ancora dopo, intanto, te c’hai solo quei soldini in banca che non puoi più usare: lo capisco da quella faccia da sradicatone.”
“Sì, ho risparmiato un casino, non volevo credere che senza impronte sarebbero diventati inservibili. Ieri ho provato varie volte ma niente.”
“Non sono mica scemi sai, quello che dicono lo fanno. Hai bisogno di noi, ragazzo. Dovrò rischiare, perché non ho modo di verificare la tua solvibilità, boia di un mondo ladro. Adesso sai che per essere un uomo libero devi farti imprigionare.”
“Mai, piuttosto la morte.”
“Mò alora… tieni la pistola e sparati in compagnia, che è meno triste.”
“Devo farmi ingabbiare?”
“Certo, a meno che da quella piramide non si possa scappare in qualche posto irraggiungibile.”
“Ma tu dai i numeri.”
“No, sei tu che devi dare i numeri, comunicando i tuoi dati alla Polizia Informatica. Diversi da quelli reali, conseguentemente. Ma non è cosa facile, ci vuole un giorno per preparare tutto il marchingegno, a iniziare dalle mani. Bisogna rifartene di nuove, applicabili come guanti invisibili. Loro dicono che gli scanner per leggere le impronte sono sicuri, che riconoscono qualsiasi falsificazione, ma non è vero. Sono ancora indietro e c’hanno fretta, i pusillanimi. Questo è il loro callone di Achille, così noi glielo ficchiamo in rete ogni volta che possiamo, godendo un casino. Viva il comunismo!”
“E’ tanto difficile?”
“Socméll, se è difficile. Non solo per noi, anche per loro. Immagina di controllare tutto quel po’ po’ di roba che galoppa nel virtuale! Lo sanno che il six tema non è sicuro al cento per cento. Per ora stanno acchiappando qualche milione di intontiti; per fortuna i loro scienziati sono indietro nello sviluppo dei microchip molecolari, da impiantare sotto pelle. Anche se sono piccolissimi basta una schermatura di piombo e non funzionano più.”
“Per questo hanno scatenato una campagna salutista contro gli effetti dannosi del piombo e lo stanno facendo sparire dalla faccia terra, come fecero un tempo con l’amianto?!”
“Bravo, sei riflessivo. Hanno iniziato a provarli sul personale delle aziende, pena il licenziamento, per quantificare la puntualità e gli spostamenti. Tel digh’ me, tutti robotti. Ma che bella rima… sono un poeta!”
“Ma che rima?! E un’assonanza.”
“Sei difficile?”
“No, incazzato! La gente si ribellerà, sta porcata non riesce su vasta scala.”
“Su vasta scala? Ma sul pianerottolo, in ascensore, nel cortile, in cielo, in terra e in ogni luogo, pataccone. Io ne so qualcosa. Mò, guarda il mostriciattolo di prima generazione!”
Posò sul tavolo una pallina argentata del diametro di mezzo millimetro.”
“Cos’è una pallottola?”
“Macché, è un delatore, il vero amico del detenuto modello, mister MIC 2034, che mi hanno ficcato nel cranio per due anni. E’ un modello arcaico, però. Quelli nuovi sono tondi e grossi come un granello di polvere, o lunghi e sottili dieci volte meno di un capello, e possono essere iniettati con una siringa, insieme ad un vaccino, ad esempio.”
“E poi?”
“Sono evaso e me lo sono fatto cavare.”
“Doloroso?
“Issimo, ragazzo. Egli, caro mio, è il truce micro circuito neurale per il controllo del crimine. L'apparato è stato testato in diverse prigioni europee, in vari ospedali e case di cura. Tempo di familiarizzare con le meningi dell’ospite e inizia la raccolta dati, il saprofita!”
“Vorresti dire che diventi un ricetrasmettitore?”
“Non sei poi così patacca. Questo ti acchiappa tutti i movimenti fisici e le alterazioni delle onde cerebrali. Così gli sbirri sanno sempre dove stai e di che umore sei, capito? Quando gli impianti sono puntati su frequenze superiori ai 115MHz, la natura aggressiva si riduce a zero virgola zero. E questo è un modello sorpassato, pensa cosa potranno fare con quelli nuovi.
Il tuo caso è più regolare, nessun impianto. Puoi ancora sottrarti, te.
Te, quando avrai la tua bella identità falsa, potrai collegarti in video con la Vigilanza, sperare che accettino di prenderti le impronte a distanza e… sparare le cartucce!”
“Accetteranno?”
“Mò sì che accettano, c’hanno fretta, tu c’hai la fedina penale pulita e i tecnici competenti scarseggiano. La CIGP gli serve per contare le bestie e registrarne le caratteristiche. Quando i microcip saranno perfetti e inattaccabili passeranno alla fase successiva: la marchiatura. Fra due o tre mesi massimo, notizia segreta e ufficiale.
Non anticipiamo i tempi, ché te, fra poco, avrai un bel codice per la voce, gli occhi e le mani, ma non fatto coi piedi!” Rise di nuovo, divertitissimo per la battuta.
“Spiritoso… devo cambiare anche voce e occhi?”
“Mò certo! Non la sai la buona novella? Gesù e Lenìn ti vogliono redento, viva la rivolta e l’autofinanziamento!
Il lettore elettronico centrale deve riconoscere la tua coscienza, patatino. Lo dice anche il proverbio che gli occhi sono lo specchio dell’anima. A proposito di anima, mò, vè un po’ questa altra cosina: me l’hanno trovata di contrabbando. Ti presento mister Soul Catcher 2035, che tradotto risulterebbe ‘Acchiappa Anima 2035’
E’ un prototipo avanzato, perfezionato consentirà di registrare la vita delle persone e di rivedere e riascoltare le loro esperienze col computer. Mister Soul Catcher è il chip neurale retro oculare che archivierà ogni pensiero, un po' come fa la scatola nera di un aereo che memorizza tutti i dati di volo, ma molto meglio, con tutti i dettagli, sai. Potranno rivedere quello che hai visto e provato con una bella proiezione ologrammatica, magari mentre dormi. L’Invisibile potrà collegarsi con i cervelli delle bestie condizionate quando vorrà. E se vorrà, potrà cancellare emozioni e ricordi pericolosi, lasciandoti un bel buco nella memoria, o sostituendoli con cose più piacevoli e innocue.”
“E’ mostruoso.”
“Precisi, ragazzo? Anche la necessità di darsi un’identità simulata è mostruosa, come il mondo di oggi. Tu, però, oltre a salvarti il culo, fai un’opera di bene. Noi siamo banditi scelti, sai?! Hai presente i partigiani?”
“Sì, certo, l’ho studiato a scuola.”
“Noi siamo di più. Perché la croce uncinata del Nuovo Ordine, l’Hitler Mondiale adesso è immateriale. I tuoi mondial bit crediti servono a finanziare la resistenza. Adesso sai, ma tieni le fauci sigillate o ti facciamo secco, ovunque ti trovi.”
Giunse uno stridio di sirene dalla strada, mentre minuscole luci rosse punteggiavano le pareti del laboratorio, riverberando sull’intonaco di smalto lucido. La finestra dello scantinato era un riquadro grigiastro che lasciava penetrare da una piccola aperta i miasmi della città.
“Ma bit crediti clonati non ne hai? Qualche codice di accesso a conti di ricconi? Armi laser in qualche cantina?… mo questo è interessante! Portachiavi con piramidina...”
“Tu sai cos’è?”
“Lo intuisco… hai provato a metterla tranquilla su un tavolino? Vediamo un po’ come reagisce…”
Dopo qualche secondo l’oggetto iniziò a ronzare, come un'aspirina che si scioglie in un bicchiere d'acqua, poi le facce si illuminarono debolmente, e la stanza fu pervasa da un intenso profumo di gelsomini.
Ted si avvicino al corpo che irradiava una luce verde e in un attimo si sentì esentato delle angosce che lo assillavano. Era bellissimo.
“Ehi, amico, mi sento libero, naturale come l’aria, potrei sciogliermi nel vento e andare in cielo fra i beati, sono fluido come l’acqua, potrei fare una gita in fondo al Pacifico, fra i pesci tropicali… io amo la vita, la vita è meravigliosa!... eh no, no, no… il fuoco, no! Un fiume di fuoco, brucia! ”
Ted d’istinto si riparò gli occhi cadendo a terra.
I quattro schermi si spensero di colpo.
“Questa roba l’ha fatta una mente diabolica”, disse il Boss.
Per qualche secondo il Villata rimase tramortito. La botta violenta gli aveva procurato un grosso bozzo sulla fronte.
“Chissà a cosa serve?”
“Pensavo fosse un portachiavi, non lo so… l’ho trovata…”, belò Ted.
“Ma bravo, e non sai di chi è?”
“Forse.”
“Chiarissimo. Ne parliamo ancora dopo, intanto, te c’hai solo quei soldini in banca che non puoi più usare: lo capisco da quella faccia da sradicatone.”
“Sì, ho risparmiato un casino, non volevo credere che senza impronte sarebbero diventati inservibili. Ieri ho provato varie volte ma niente.”
“Non sono mica scemi sai, quello che dicono lo fanno. Hai bisogno di noi, ragazzo. Dovrò rischiare, perché non ho modo di verificare la tua solvibilità, boia di un mondo ladro. Adesso sai che per essere un uomo libero devi farti imprigionare.”
“Mai, piuttosto la morte.”
“Mò alora… tieni la pistola e sparati in compagnia, che è meno triste.”
“Devo farmi ingabbiare?”
“Certo, a meno che da quella piramide non si possa scappare in qualche posto irraggiungibile.”
“Ma tu dai i numeri.”
“No, sei tu che devi dare i numeri, comunicando i tuoi dati alla Polizia Informatica. Diversi da quelli reali, conseguentemente. Ma non è cosa facile, ci vuole un giorno per preparare tutto il marchingegno, a iniziare dalle mani. Bisogna rifartene di nuove, applicabili come guanti invisibili. Loro dicono che gli scanner per leggere le impronte sono sicuri, che riconoscono qualsiasi falsificazione, ma non è vero. Sono ancora indietro e c’hanno fretta, i pusillanimi. Questo è il loro callone di Achille, così noi glielo ficchiamo in rete ogni volta che possiamo, godendo un casino. Viva il comunismo!”
“E’ tanto difficile?”
“Socméll, se è difficile. Non solo per noi, anche per loro. Immagina di controllare tutto quel po’ po’ di roba che galoppa nel virtuale! Lo sanno che il six tema non è sicuro al cento per cento. Per ora stanno acchiappando qualche milione di intontiti; per fortuna i loro scienziati sono indietro nello sviluppo dei microchip molecolari, da impiantare sotto pelle. Anche se sono piccolissimi basta una schermatura di piombo e non funzionano più.”
“Per questo hanno scatenato una campagna salutista contro gli effetti dannosi del piombo e lo stanno facendo sparire dalla faccia terra, come fecero un tempo con l’amianto?!”
“Bravo, sei riflessivo. Hanno iniziato a provarli sul personale delle aziende, pena il licenziamento, per quantificare la puntualità e gli spostamenti. Tel digh’ me, tutti robotti. Ma che bella rima… sono un poeta!”
“Ma che rima?! E un’assonanza.”
“Sei difficile?”
“No, incazzato! La gente si ribellerà, sta porcata non riesce su vasta scala.”
“Su vasta scala? Ma sul pianerottolo, in ascensore, nel cortile, in cielo, in terra e in ogni luogo, pataccone. Io ne so qualcosa. Mò, guarda il mostriciattolo di prima generazione!”
Posò sul tavolo una pallina argentata del diametro di mezzo millimetro.”
“Cos’è una pallottola?”
“Macché, è un delatore, il vero amico del detenuto modello, mister MIC 2034, che mi hanno ficcato nel cranio per due anni. E’ un modello arcaico, però. Quelli nuovi sono tondi e grossi come un granello di polvere, o lunghi e sottili dieci volte meno di un capello, e possono essere iniettati con una siringa, insieme ad un vaccino, ad esempio.”
“E poi?”
“Sono evaso e me lo sono fatto cavare.”
“Doloroso?
“Issimo, ragazzo. Egli, caro mio, è il truce micro circuito neurale per il controllo del crimine. L'apparato è stato testato in diverse prigioni europee, in vari ospedali e case di cura. Tempo di familiarizzare con le meningi dell’ospite e inizia la raccolta dati, il saprofita!”
“Vorresti dire che diventi un ricetrasmettitore?”
“Non sei poi così patacca. Questo ti acchiappa tutti i movimenti fisici e le alterazioni delle onde cerebrali. Così gli sbirri sanno sempre dove stai e di che umore sei, capito? Quando gli impianti sono puntati su frequenze superiori ai 115MHz, la natura aggressiva si riduce a zero virgola zero. E questo è un modello sorpassato, pensa cosa potranno fare con quelli nuovi.
Il tuo caso è più regolare, nessun impianto. Puoi ancora sottrarti, te.
Te, quando avrai la tua bella identità falsa, potrai collegarti in video con la Vigilanza, sperare che accettino di prenderti le impronte a distanza e… sparare le cartucce!”
“Accetteranno?”
“Mò sì che accettano, c’hanno fretta, tu c’hai la fedina penale pulita e i tecnici competenti scarseggiano. La CIGP gli serve per contare le bestie e registrarne le caratteristiche. Quando i microcip saranno perfetti e inattaccabili passeranno alla fase successiva: la marchiatura. Fra due o tre mesi massimo, notizia segreta e ufficiale.
Non anticipiamo i tempi, ché te, fra poco, avrai un bel codice per la voce, gli occhi e le mani, ma non fatto coi piedi!” Rise di nuovo, divertitissimo per la battuta.
“Spiritoso… devo cambiare anche voce e occhi?”
“Mò certo! Non la sai la buona novella? Gesù e Lenìn ti vogliono redento, viva la rivolta e l’autofinanziamento!
Il lettore elettronico centrale deve riconoscere la tua coscienza, patatino. Lo dice anche il proverbio che gli occhi sono lo specchio dell’anima. A proposito di anima, mò, vè un po’ questa altra cosina: me l’hanno trovata di contrabbando. Ti presento mister Soul Catcher 2035, che tradotto risulterebbe ‘Acchiappa Anima 2035’
E’ un prototipo avanzato, perfezionato consentirà di registrare la vita delle persone e di rivedere e riascoltare le loro esperienze col computer. Mister Soul Catcher è il chip neurale retro oculare che archivierà ogni pensiero, un po' come fa la scatola nera di un aereo che memorizza tutti i dati di volo, ma molto meglio, con tutti i dettagli, sai. Potranno rivedere quello che hai visto e provato con una bella proiezione ologrammatica, magari mentre dormi. L’Invisibile potrà collegarsi con i cervelli delle bestie condizionate quando vorrà. E se vorrà, potrà cancellare emozioni e ricordi pericolosi, lasciandoti un bel buco nella memoria, o sostituendoli con cose più piacevoli e innocue.”
“E’ mostruoso.”
“Precisi, ragazzo? Anche la necessità di darsi un’identità simulata è mostruosa, come il mondo di oggi. Tu, però, oltre a salvarti il culo, fai un’opera di bene. Noi siamo banditi scelti, sai?! Hai presente i partigiani?”
“Sì, certo, l’ho studiato a scuola.”
“Noi siamo di più. Perché la croce uncinata del Nuovo Ordine, l’Hitler Mondiale adesso è immateriale. I tuoi mondial bit crediti servono a finanziare la resistenza. Adesso sai, ma tieni le fauci sigillate o ti facciamo secco, ovunque ti trovi.”
Giunse uno stridio di sirene dalla strada, mentre minuscole luci rosse punteggiavano le pareti del laboratorio, riverberando sull’intonaco di smalto lucido. La finestra dello scantinato era un riquadro grigiastro che lasciava penetrare da una piccola aperta i miasmi della città.